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17 Feb 21

Compliance normativa, responsabilità sociale, sostenibilità sono concetti intimamente connessi e interdipendenti. Per conseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, l’impresa non può prescindere dall’osservanza delle norme di legge che ne disciplinano il funzionamento e l’attività.

Tutte le società sono chiamate a mappare le norme di riferimento cui conformarsi nel proprio operato, identificando – attraverso un’adeguata due diligence – eventuali carenze e adottando le necessarie azioni di rimedio attraverso un programma condiviso.

Non si tratta di uno sforzo estemporaneo. Per garantire continuità, occorre elaborare delle vere e proprie procedure interne di controllo e adeguamento normativo volte ad assicurare la conformità alla legge a tutti i livelli e in tutti gli aspetti e momenti che caratterizzano la vita di un’organizzazione, sia essa una società, un’istituzione o altro ente giuridico.

Oltre alle norme di legge, le società sono tenute a osservare anche gli obblighi assunti su base contrattuale e volontaria nei confronti dei propri clienti, fornitori e stakeholder da cui – sovente – provengono richieste di adeguarsi a standard e modelli di comportamento più severi e rigorosi rispetto a quanto previsto dalla legge. Sempre più spesso, le richieste di conformarsi a regole più severe di quelle imposte dalla legge nascono proprio dall’esigenza di stimolare comportamenti orientati a una maggiore sostenibilità e responsabilità lungo tutta la supply chain. Non importa che cosa si fa, ma come lo si fa. Un mantra, questo, che sta progressivamente investendo tutte le filiere, a partire dalle scelte degli utenti, sempre più inclini a valutare il contesto nel quale un prodotto o un servizio vengono generati.

Il concetto di compliance, quindi, non si esaurisce nel rispetto della legge. Compliance è anche capacità di osservare e conformarsi a regole sempre più spesso indirizzate a conseguire (anche attraverso il supporto di partner virtuosi e socialmente responsabili) obiettivi di sostenibilità condivisi.

Per presidiare efficacemente la compliance normativa, ogni organizzazione aziendale dovrebbe condividere con tutti i propri ruoli e funzioni un programma di formazione finalizzato a creare massima consapevolezza e una conoscenza diffusa delle norme (di legge e contrattuali) cui conformare il proprio operato. Senza dimenticare l’importanza di condurre audit periodici finalizzati a verificare l’effettiva comprensione e corretta applicazione delle procedure per il controllo e la gestione della compliance normativa e l’effettiva attuazione delle eventuali misure di rimedio via via concordate.

Insomma, per essere (e dirsi) sostenibili, occorre essere prima di tutto compliant.

Paolo Peroni, Avvocato e Partner di Rödl & Partner Italy