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Intervista a Vito Grassi, Amministratore Delegato di Graded, società che opera da più di 60 anni nel campo dell’efficientamento energetico e delle energie rinnovabili.

Cosa significa per te "imprenditorialità"?
 Significa lavorare su opportunità, idee e progetti per trasformarli in valore per tutte le persone che lavorano con te e per te. Un impegno che richiede non solo propensione all’innovazione e alla creatività, ma anche la volontà di assumersi rischi, avventurarsi in sentieri impervi e la capacità di pianificare strategicamente le attività per il raggiungimento di obiettivi concreti. Ma l’imprenditorialità non è solo creazione del business. È anche responsabilità sociale. Accanto all’obiettivo ovvio del profitto, chi guida un’azienda deve porsi quello di gestire e sviluppare l’attività in armonia con l’interesse superiore della collettività e del territorio su cui opera. Oggi lo sviluppo sostenibile non è più un’opzione: è l’unica strada possibile. Dobbiamo prefigurarci tutti l’obiettivo di una crescita attenta ai valori dell’ambiente, che sia inclusiva, che punti a migliorare la qualità della vita delle persone, che sia trasparente e sana sotto il profilo della sostenibilità finanziaria. Ma c’è di più. La responsabilità sociale dell’impresa significa anche preparare un domani migliore dell’oggi, in cui il mondo del lavoro sia più consapevole, più animato da un sano protagonismo, più attento ai valori del merito come anche della solidarietà, più rispettoso dei diritti senza dimenticare i doveri. Significa, soprattutto, generare fiducia nel futuro alle giovani generazioni.
 

Quale è stata l'esperienza o la lezione più significativa che hai acquisito durante il tuo percorso?
 Durante il mio percorso professionale di esperienze che hanno influenzato le scelte successive ne ho vissute tante. Ma le lezioni più significative mi sono arrivate dai giovani talenti sui quali Graded ha deciso di investire ormai da più di un decennio: rimettere in discussione schemi precostituiti, trovare nuove soluzioni a vecchi problemi, sognare e pensare in grande. In ogni azienda – nel campo IT e non solo - un tratto visionario è essenziale e può arrivare più facilmente dai giovani. Non si tratta di un mero concetto anagrafico, ma del fatto che loro stanno vivendo in prima persona la digital transformation, ci sono nati dentro e non hanno bisogno di studiarla in modo teorico per capire di cosa si tratti. Sono profili che imparano velocemente, capaci di gestire vari progetti in contemporanea, non routinari, pronti a darsi 100% al lavoro per ottenere gli obiettivi che si sono prefissati. Questi giovani sono pochi, altamente performanti e possono essere una risorsa fondamentale per le aziende. Come dice Einstein: tutti sanno che una cosa è impossibile. Poi arriva uno che non lo sa, e la fa!!! Ed è questo il bello di circondarsi di giovani capaci, preparati, ma anche un po’ irriverenti!

In che modo la tua azienda si contraddistingue nel panorama competitivo?
Graded è un’azienda che ha due punti di forza importanti: crede fermamente nella necessità di valorizzare le potenzialità dei giovani talenti e investe una quota consistente del proprio fatturato in ricerca e sviluppo al fine di fornire soluzioni sempre più all’avanguardia sul fronte dell’efficienza e del risparmio energetico. Sono circa 14 i progetti in cantiere allo stato attuale (consultabili al link http://graded.it/portfolio_category/progetti-di-ricerca/ ).
E, attenzione, non si tratta semplicemente di presentare progetti, ma di acquisire know how prima dei competitors e rafforzarsi sul mercato. Ed è per questo che negli ultimi anni Graded ha incrementato le collaborazioni con i principali Atenei ed di enti ricerca del Centro Sud, oltre ad essere da due anni partner di “Digita”, la Digital Transformation & Industry Innovation Academy dell'Ateneo Federico II, e a collaborare con il MIT di Boston ad un programma di ricerca internazionale (Regional Entrepreneurship Acceleration Program) guidato dall’Università Parthenope e che coinvolge istituzioni (la Regione Campania), banche e imprese campane. Un impegno che è diventato il cuore della nostra mission con risultati e prospettive importanti: un fatturato in crescita negli ultimi tre anni attestato alla FY 2019 per oltre 18 milioni di euro, un numero di dipendenti in continua crescita (ad oggi 66), l'obiettivo del continuo rafforzamento della governance per una chiara ed efficace distinzione tra proprietà, governo e gestione.
 
Quale è il tuo motto personale e professionale?
 “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Una delle frasi più celebri di Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, è diventata la mia massima sia nella vita personale che in quella professionale: sul mercato come nelle relazioni sociali cresce, si afferma e compete solo colui che è continuamente in grado di rimettersi in discussione.
 
Che tipo di imprenditore rappresenti all'interno del network ELITE?
 Uno che valuta il cambiamento un’opportunità più che una minaccia. Uno che considera la cultura d’impresa alla stregua di un preciso stile di vita, dove responsabilità e creatività si coniugano perfettamente in tutti i momenti della nostra esistenza. Un sognatore, ma con i piedi saldamente ancorati per terra, ai valori della ragione e della tradizione. Un ottimista, ma con una buona dose di realismo. Un banco di prova importante per chi come me fa impresa è stato “Industria 4.0″, che presuppone proprio un cambiamento radicale di mentalità: resettare il proprio consueto modo di pensare, “ripartire” con modelli completamente diversi, disporre di nuove competenze professionali, lavorare in team per obiettivi con nuove e maggiori capacità relazionali rispetto al passato. Con Graded abbiamo accettato la sfida. Ma non basta la tecnologia per innovare e cogliere le nuove opportunità. Serve la creatività. Serve il sapere scientifico che, coniugandosi con le nuove forme espressive concesse all’impresa, può accelerare la crescita, sviluppare prodotti del tutto originali, azzerare il gap tra conoscenza e applicabilità pratica. È proprio questo l’impegno che mi propongo di portare avanti: creare una produttiva triangolazione fra azienda, università e nuove forme di incubazione, mettendo insieme persone, conoscenze, professionalità e cultura d’impresa. Può sembrare un percorso ideale, ma, come si dice: un ideale è come la stella polare, è irraggiungibile, ma indica la retta via!

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