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20 Mar 23
1.Cosa significa per te "imprenditorialità"?
Per me l’imprenditore è un visionario, un artigiano e un manager. In questo sono certamente stato condizionato dal fatto che dall’inizio della mia carriera ho preso parte a numerose start up. Ho conosciuto diversi imprenditori che hanno creato dal nulla le proprie realtà e anche per me è stato lo stesso. Un imprenditore deve avere una visione, un progetto del quale è estremamente convinto e che intende portare a termine con determinazione. L’imprenditore è anche un creativo, perché costruisce quello che prima non c’era. Allo stesso tempo è un artigiano: il suo approccio, almeno all’inizio, deve essere multidisciplinare e riguardare numerose e differenti attività anche molto operative. Infine deve imparare a essere un manager e un motivatore di persone.  


2.Qual è stata l'esperienza o la lezione più significativa che hai acquisito durante il tuo percorso?
Le lezioni apprese sono state diverse. Grazie all’avventura di Tiscali e poi, come imprenditore con Energit, ho imparato che niente ci è precluso: se si parte con un progetto, con il proprio lavoro e le competenze si arriva certamente da qualche parte, molto spesso più in là di dove si era immaginato. Ho imparato che le competenze e le capacità esistono anche nelle regioni con meno opportunità, come la Sardegna, e non sono solo appannaggio del Nord. E ho capito soprattutto che il “piccolo”, almeno all’inizio e in determinati contesti storici e di mercato, è bello. Perché si è più recettivi, spesso più attenti e molto più rapidi nelle risposte dei competitor di grandi dimensioni.  
3.In che modo White Energy Group si contraddistingue nel panorama competitivo?
Sin dal principio in Whitenergy puntiamo a essere per i nostri clienti degli accompagnatori sulla strada verso soluzioni di efficienza energetica, che ora passano anche attraverso le energie rinnovabili. Nel nostro DNA c’è la capacità di trasferire le soluzioni individuate in un settore e riproporle, arricchite, in altri contesti. In questo momento storico il mercato dell’efficienza e delle rinnovabili è in continua profonda trasformazione. È ciò che gli americani chiamano “white paper”, un foglio bianco da scrivere, un’opportunità se si hanno competenze e rapidità nell’incorporare le novità nel proprio modello di offerta. Abbiamo riscontrato che le soluzioni di Whitenergy per i propri clienti suscitano più interesse di quelle che vengono proposte da competitor di dimensioni assai grandi. Da un anno supportiamo i nostri clienti anche nel loro percorso verso la sostenibilità. Questo è un valore etico, ci dà la forza per cercare di migliorare, se non in assoluto, almeno verso i nostri clienti.
4.Qual è il tuo motto personale e professionale?
Il mio punto di riferimento sono le tartarughe. Ne ho acquistato tre in pietra, piccole, quando fondammo la Energit SpA nel lontano agosto del 2000. Le ho sistemate a un lato della mia scrivania e quando mi capita di guardarle penso che ogni tanto sia necessario rallentare, alzare la testa e pensare. La lentezza è molto sottovalutata, tendiamo tutti ad andare a 100 all’ora e in questo modo rischiamo di perdere la lucidità e con essa gli obiettivi che ci siamo dati. Infine perdiamo la capacità di manovrare bene. Ogni tanto guardo quelle tartarughe in pietra e mi ricordo che devo rallentare, anche fermarmi. In questo modo raccolgo le idee, guardo indietro, penso al percorso, a dove voglio arrivare. Faccio il punto della situazione, insomma, e poi posso ripartire. Secondo me è un ottimo metodo per definire e attuare una strategia.
5.ELITE: l’ecosistema che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. Perché è un’opportunità che altre imprese devono considerare?
Siamo appena entrati, ma è già chiaro che con ELITE cambia la forma mentis. Ritornare dietro un banco, riprendere a studiare, serve a mettersi in discussione. Si diventa più consapevoli delle proprie competenze e anche delle lacune e ci si attiva per colmarle. ELITE per noi è un mezzo per favorire il cambiamento. E si tratta di un cambiamento diffuso perché è un percorso che interessa tutti i dipendenti dell’azienda e questa è un'altra opportunità che si ha entrando a far parte di questo ecosistema.

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