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05 Apr 18

Intervista a Stefano Bertoli CEO del Gruppo Quid Informatica che si occupa di progettazione e realizzazione di soluzioni ICT in tutti i loro aspetti: individuazione della strategia, analisi dei processi e delle implicazioni organizzative, definizione dell'architettura, realizzazione e gestione operativa. Tra i clienti principali ci sono attori del settore finanziario e industriale ma anche amministrazioni pubbliche e multiutilities e le soluzioni toccano vari ambiti dallo sviluppo di sistemi gestionali agli applicativi per ottimizzare le operazioni. L'azienda è nata nel 1987 e ha il suo headquarter a Firenze e sedi a Milano, Padova, Udine e Brescia e ha raggiunto ora un fatturato consolidato superiore a 26 milioni di euro. É stata recentemente inserita nella classifica delle 500 aziende Champions in crescita continua che spingono il Paese, pubblicata sull’ inserto "L’Economia" del Corriere della Sera.

 

In alto Stefano Bertoli, CEO del gruppo Quid

 

Può descriverci l’identità, la storia e i valori che hanno guidato e guidano l’azienda?
Siamo un system integrator che compie 30 anni, ma considero Quid una realtà giovane se guardo all’età media dei colleghi. Nonostante un percorso di crescita importante, sotto il profilo dimensionale, che ci ha condotti al traguardo delle 300 unità, tra dipendenti e collaboratori, restiamo una azienda non burocratizzata, snella, che mette sempre la persona e le sue qualità al centro. Siamo partiti dal mondo industry, che non abbiamo mai abbandonato, per approdare a quello dei servizi finanziari; la nostra identità è data da un approccio ed una metodologia di lavoro diventata il nostro biglietto da visita sul mercato ed, al contempo, fonte di arricchimento professionale per le nostre risorse. 

Qual è la peculiarità dei vostri prodotti / servizi e quali sono le ragioni del loro successo?
Siamo riconosciuti dal mercato per la capacità di portare a termine i nostri progetti on time e on budget. Non riserviamo ai clienti alcuna sorpresa negativa, la chiave è la nostra conoscenza delle regole di business che ci consente di proporci tanto in chiave tecnologica che di consulenza di processo.

Quali sono le strategie di crescita, le sfide e la vostra vision per il futuro?
Consolidare la nostra presenza nel mercato dei financial services non solo nell’ottimizzazione dei processi, ma anche delle soluzioni per favorire l’engagement di clienti remoti e in mobilità. Questo è quanto oggi appare al centro delle strategie di marketing dei nostri clienti. Per questo abbiamo sviluppato competenze e professionalità in ambito UX design, nel disegno di amazing front end. In termini di mercato, stiamo lavorando per ampliare la base dei clienti di Quid attraverso partnership strategiche, In questo contesto si colloca la recente sinergia sviluppata con CABEL, outsourcer che vanta una presenza importante nel segmento delle banche di credito cooperativo, rispetto al quale noi rappresentiamo idealmente il partner industriale.

Quanto è strategica per voi l’innovazione?
L’innovazione è per noi fondamentale, lo è per i nostri clienti. Per sostenere attività di fast prototyping e machine learning abbiamo costituito tre anni fa una start up, denominata QiLab. Oggi QiLab è protagonista di attività progettuali importanti nel campo del riconoscimento delle immagini, al servizio della ottimizzazione e accelerazione della attività di gestione documentale dei nostri clienti bancari e finanziari.

 

Parte del team operativo nella sede di Quid a Firenze.

 

Cosa vuol dire per voi oggi “internazionalizzazione del business”: export, delocalizzazione, partnership o tutto questo insieme?
L’internazionalizzazione per Quid oggi è data dallo sviluppo di progetti presso clienti che hanno una presenza europea. A valle del consolidamento della nostro prodotto Qinetic, saremo in condizioni, mi auguro in tempi brevi, di promuoverci presso clienti esteri.

Quali sono i mercati più importanti oggi e quali quelli a cui guardate con maggiore interesse nel medio lungo termine?
Siamo presenti in modo crescente nel mondo dei financial services, non abbiamo mai trascurato il settore industry. Attraverso una nostra controllata, Quin di Udine, svolgiamo consulenza in ambito supply chain.

Qual è stato il momento, l’occasione o il progetto più importante per l’azienda e per il suo consolidamento?
Il momento di svolta coincide con il recente sviluppo del nostro primo prodotto, Qinetic. Con Qinetic capitalizziamo un percorso pluriennale fondendo un mix di metodologia progettuale, tecnologia cutting edge, moduli personalizzabili. Siamo oggi in piena fase di svolta, da società di servizi a società prodotto, e siamo in grado di proporci nel sostituire integralmente piattaforme consolidate, divenute nel tempo inadeguate rispetto ai bisogni dei clienti.

Cosa vuol dire per voi far parte del progetto Elite Growth?
Il progetto Elite ha rappresentato per Quid uno snodo necessario per conseguire una migliore organizzazione interna e trasparenza esterna. Ritengo che le opportunità proposte dal network di Elite potranno essere sfruttate da Quid nel momento in cui verrà avviata una fase di sviluppo all’insegna dell’internazionalizzazione.

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