L’imprenditorialità, per me, è prima di tutto una responsabilità. Non è legata solo all’essere un imprenditore nel senso formale, ma al modo in cui si interpreta il proprio ruolo all’interno di un’organizzazione. Significa sentirsi parte integrante della visione e dalla missione aziendale, contribuire con idee, assumersi rischi calcolati, guardare oltre la gestione ordinaria per cercare leve di crescita e miglioramento. Nel mio percorso in SOCOTEC Italia, prima come Responsabile del controllo di gestione e poi come CFO, ho vissuto questa mentalità ogni giorno. L’imprenditorialità è la capacità di prendere decisioni strategiche anche in contesti incerti, di saper leggere i segnali del mercato, di mettere a terra un’idea costruendo i presupposti finanziari, organizzativi e relazionali perché possa realizzarsi. In questo senso, anche all’interno di una multinazionale, si può essere imprenditoriali: quando si lavora con autonomia, spirito critico e volontà di creare valore reale, per l’azienda e per le persone che la compongono.
Qual è stata l’esperienza o la lezione più significativa che hai acquisito durante il tuo percorso?
Ci sono state molte tappe importanti, ma una in particolare mi ha segnato: il passaggio da una funzione tecnica come il controllo di gestione a un ruolo di responsabilità più ampia come quello di CFO. È stato un salto non solo operativo, ma soprattutto culturale e relazionale. In quella fase ho capito quanto sia cruciale il ruolo della leadership economica in un’azienda: non si tratta solo di garantire i numeri, ma di dare direzione, fiducia e visione a tutte le aree aziendali. Ho imparato che il vero valore sta nel tradurre i dati in decisioni consapevoli, nel costruire una narrazione economico-finanziaria che accompagni la strategia aziendale. Questa transizione mi ha insegnato anche a comunicare meglio: a parlare il linguaggio di chi lavora sul campo, di chi gestisce l’operatività, dei nostri stakeholder esterni. La finanza è spesso percepita come un mondo chiuso, ma può e deve essere una leva abilitante per tutta l’organizzazione.
In cosa SOCOTEC Italia si contraddistingue nel panorama competitivo?
SOCOTEC Italia ha un posizionamento solido e chiaro: offriamo soluzioni integrate per la sicurezza, la qualità e la sostenibilità nel settore delle costruzioni, delle infrastrutture e dell’ambiente. Ma ciò che ci contraddistingue davvero è il nostro approccio: unire rigore tecnico, affidabilità e visione di lungo termine. Siamo parte di un grande gruppo internazionale, ma operiamo con una forte attenzione al contesto locale, creando relazioni dirette con i clienti e rispondendo in modo personalizzato ai loro bisogni. Questa è una delle nostre forze: l’equilibrio tra la dimensione globale e quella territoriale. La nostra è un’esperienza che accompagna il cliente in ogni fase del progetto, dall’analisi preliminare alla verifica in corso d’opera, fino al monitoraggio post-intervento. Non ci limitiamo a fornire servizi: ci integriamo nei processi del cliente come partner strategici, aiutandolo a prevenire i rischi, ottimizzare i risultati e garantire la conformità normativa in un contesto sempre più esigente. Negli ultimi anni, abbiamo affrontato importanti sfide di crescita e trasformazione. La nostra capacità di adattarci, mantenendo alta la qualità tecnica e al tempo stesso innovando nei processi interni, ci ha permesso di consolidare la nostra posizione come partner di fiducia, non solo come fornitore. La sicurezza, per noi, non è solo un servizio: è una cultura. E questo ci distingue.
Qual è il tuo motto personale e professionale?
"La differenza la fanno le persone, sempre." Nel mio lavoro, ho visto che nessuna strategia, nessun piano economico, nessuna tecnologia può funzionare davvero senza il coinvolgimento autentico delle persone. È il capitale umano che fa la differenza, nei momenti di crescita ma anche, e forse soprattutto, in quelli di difficoltà. Come CFO, sento il dovere non solo di garantire la solidità finanziaria dell’azienda, ma anche di contribuire a costruire una cultura organizzativa dove ogni persona si senta parte attiva del progetto. Questo si traduce in ascolto, condivisione, trasparenza. Un altro aspetto che mi guida è l’attenzione ai dettagli: la qualità di un lavoro si misura anche nella cura silenziosa delle cose meno visibili. Fare bene, anche quando nessuno ti guarda, è ciò che costruisce fiducia nel tempo.
ELITE: l’ecosistema che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. Perché è un’opportunità che altre imprese devono considerare?
ELITE è molto più di un programma di accelerazione: è un percorso trasformativo. Offre strumenti concreti per strutturarsi meglio, per leggere l’azienda con uno sguardo più ampio, per costruire una governance allineata con le sfide della crescita. Per SOCOTEC Italia è stata un’occasione di confronto, di apertura e di consapevolezza. Entrare in ELITE significa entrare in una rete di imprese che condividono un’ambizione di lungo termine: creare valore, rafforzare il proprio posizionamento e prepararsi, anche culturalmente, all’accesso a capitali esterni. Il vero valore aggiunto è la contaminazione positiva: si esce dal proprio perimetro e si entra in contatto con esperienze, visioni e competenze che arricchiscono. È un’opportunità che consiglio a tutte le imprese che vogliono crescere in modo sostenibile e duraturo.
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